Sport

06/02/2020

Longo ed Asta. Bastano?

Autore: Alberico Barattieri

E così, alla fine Mazzarri si defila, rassegnato. Che la squadra non lo seguisse più è qualcosa di più di un sospetto. Onore agli sconfitti, ma probabilmente era la cosa più urgente da fare. Ce ne sarebbero altre che ben sappiamo, ma andiamo con ordine.

Il ribaltone in panca, oltre ad avere riportato Moreno Longo a "casa", ha portato anche un paio di novità che personalmente ho molto apprezzato: innanzitutto il rientro alla base anche di Tonino Asta, mai dimenticato capitano del Toro di inizio millennio e la promozione ad un ruolo più operativo e vicino alla squadra di Emiliano Moretti.

Lo scopo sembra chiaramente quello di dare un anima granata, chiamiamola pure "garra", a quei giocatori che ne sono apparsi completamente privi, Meitè ed Aina, per fare due nomi, o che ne sono apparsi appannati come l'ultimo Izzo o Djidji. Funzionerà? Chi può dirlo. Una prima riprova la avremo già sabato con la Samp.

Quello che invece continua a lasciarmi perplesso è l'atteggiamento di Cairo. Nelle sue ultime dichiarazioni ha sostenuto di non aver acquistato nessuno perché Mazzarri non voleva. Ma davvero? A quel che mi consta l'unico acquisto tentato e sfumato sul filo di lana era quello di un giovane sostituto belga per Laxalt. Col che, anche per Mazzarri qualcosa serviva, visto che sulle fasce abbiamo solo tre giocatori di cui due abbastanza attempati ed il terzo che non sai mai cosa combinerà. Ma la cosa che fa sorridere è che quella vecchia volpe del Presidente ha aspettato la scadenza del mercato per cacciare Mazzarri. Così lui è a posto. Longo, Asta e Moretti devono arrangiarsi col materiale a disposizione e noi, che non possiamo voltare le spalle ai tre summenzionati perché abbiamo un cuore, dobbiamo fingere di dimenticarci della discutibile gestione in corso.

Peraltro ci sono due modi di vedere la cosa. Da tifoso che tende a vedere il lato sentimentale, è una soluzione perfetta. Se invece si guarda con l'occhio disincantato, il contratto fino a giugno di Longo fa pensare che si tratti solo di un escamotage per salvare la situazione calmando i tifosi.

Alla fine se tutto andrà bene, anche Cairo avrà re acquisito un briciolo di credibilità e ricomincerà a sparare salve di "direi bene" nelle comparsate radio-televisive. Se le cose andranno male, oltre ad avere il pubblico ostile, il Presidente avrà anche rovinato le carriere granata di tre persone degne della maglia che hanno indossato. E a quel punto, non la vedo bene..


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